Molteplici studi europei e internazionali sono concordi nel ritenere che, nell'ambito dello sviluppo sostenibile, la Green Economy sia uno dei più ampi bacini di sviluppo economico e quindi di posti di lavoro e di nuove professionalità.
Tra questi studi vi è l’ultimo rapporto "GreenItaly 2016 - una risposta alla crisi, una sfida per il futuo" realizzato da Unioncamere e Fondazione Symbola, da cui si evince che il contributo dei green jobs al prodotto lordo del Paese viene stimato per il 2015 a 190,5 miliardi di euro. Alla nostra green economy si devono inoltre 2 milioni 964 mila green jobs, ossia occupati che hanno prevalentemente competenze ‘verdi’. Una cifra che corrisponde al 13,2% dell’occupazione complessiva nazionale.
Il nostro Paese è leader europeo nel riciclo industriale: in Italia sono stati recuperati per essere avviati a riciclo 47 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi, il valore assoluto più elevato tra tutti i Paesi europei (in Germania sono 43, in Francia 29). Il riciclaggio nei cicli produttivi industriali ci ha permesso di risparmiare energia primaria per oltre 17 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, ed emissioni per circa 60 milioni di tonnellate di CO2.
Più di un’impresa su quattro durante la crisi (periodo 2010—2016) ha scommesso sulla green economy (26,5%), che in Italia significa più innovazione, ricerca, design, qualità e bellezza. Una quota che sale al 33% nel manifatturiero (una su tre) e al 44,6% nelle Public utilities (quasi una su due).
La green economy si conferma uno dei driver strategici per il made in Italy e una delle reazioni più significative ed efficaci alla crisi: il 46% delle imprese che investono in tecnologie verdi esporta, contro il 27,7% delle imprese non investitrici; il 35,1% delle imprese green ha aumentato il fatturato nel 2015 a fronte del 21,8% delle altre. Lo spread in termini di competitività (internazionalizzazione, innovazione, fatturato, occupazione) ha un valore medio di oltre 15 punti percentuali.
L’Italia è il 1° Paese nell’Ue per numero di produttori biologici: 59.959 (2015, +8,2% sul 2014). Siamo il 1° Paese al mondo per prodotti distintivi, con 285 DOP/IGP nel food e 523 DOCG, Doc e IGT nel vino. Qualità che è legata alla sostenibilità: la nostra agricoltura emette, per unità di prodotto, meno di ciascuno dei Big5 Ue.
Circa il 40% dell’energia elettrica prodotta in Italia deriva da fonti rinnovabili. A giugno di quest’anno la quota di produzione di energia elettrica da rinnovabili ha superato quella da fonti fossili. E l’Italia vanta il record mondiale, tra i paesi industrializzati, nella quota di fotovoltaico (8%) nel mix elettrico nazionale.
Le componenti green della meccatronica italiana attraversano tutti i settori, dalle macchine agricole alle giostre all’automotive: e danno ai nostri prodotti maggiore efficienza e competitività, che permettono di affermarsi anche su un mercato come quello cinese.
Questi sono solo alcuni dei dati di GreenItaly 2016 il rapporto annuale di Unioncamere e Fondazione Symbola che da 7 anni ricostruisce la forza e racconta le eccellenze della green economy nazionale.
Per scaricare il rapporto ed avere maggiori informazioni cliccare qui "GreenItaly 2016 - una risposta alla crisi, una sfida per il futuro"